PROGRAMMA
#1 Quattro passi nella storia del vino di Champagne
La storia dei vini effervescenti è millenaria, le prime citazioni addirittura riconducibili al Libro dei Salmi. Premessa doverosa, perché l’intento di questo primo incontro non vuole essere una caccia alla primogenitura del grande vino con spuma. L’idea è di ripercorrere le tappe principali della storia del vigneto e dei vini (tranquilli) della Champagne, fino al cruciale passaggio da un’effervescenza naturale e spontanea all’effervescenza provocata e gestita. Non mancherà di doversi districare tra leggenda e verità…
#2 Il terroir champenois: dipartimenti, insiemi, paesaggi
L’unicità della Champagne si esprime anche attraverso il terroir, una combinazione – irripetibile altrove – di fattori fisici (posizione geografica settentrionale, condizioni climatiche rudi, sottosuolo di origine marina) e savoir-faire, che ha trasformato l’omonimia tra la regione e i suoi vini in perfetta sinonimia. Questo incontro sarà un viaggio attraverso le ere geologiche alla scoperta delle origini del suolo e del sottosuolo champenois, fino alla più recente suddivisione del territorio in unità di paesaggio.
#3 Vins de Champagne e vins de terroir, non solo questione di stile
Alla fine del XVII° secolo l’effervescenza è considerata ancora una curiosità, se non addirittura un difetto, certamente un mistero. Ed è grazie alla reattività di alcuni champenois, ingegnosi e visionari, che è stato concepito un vino nuovo, inedito e così ricco di dettagli tecnici da aver richiesto quasi due secoli, e numerosi errori, per la sua messa a punto. Ne vedremo il percorso, i cambiamenti, gli stili, il punto di vista delle maison e dei vignerons.
#4 Pinot Noir, genio e sregolatezza
Sette sono i vitigni ammessi dal Cahier des Charges per la produzione dello Champagne, ma sono Pinot Noir, Chardonnay e Meunier a coprire oltre il 99% del vigneto champenois. Di questi, il Pinot Noir è l’uva a bacca nera più diffusa, oltre 13.000 ettari vitati, distribuiti prevalentemente tra la Grande Montagne di Reims e la regione meridionale, nota come Côte des Bar, al confine con la Borgogna. Vinificato soprattutto in versione Blanc de Noirs, è tonico e muscolare nelle interpretazioni settentrionali, mentre si concede nella sua ampiezza e luminosità sui suoli marnosi dell’Aube.
#5 Chardonnay: anima bianca dai tanti volti
Se il Pinot Noir è l’uva più coltivata, lo Chardonnay, pur essendo la meno abbondante delle tre (30.2% del vigneto), è tuttavia l’uva ubiquitaria della Champagne. La si trova praticamente in ogni zona e, ferma restando la sua preferenza per calcare e craie, riesce ad adattarsi e ad esprimersi egregiamente anche in terroir differenti, tanto da guadagnare periodicamente qualche ettaro. È versatile e camaleontica, e nel contempo fedele interprete dell’ambiente in cui è coltivata: per questo regala vini riconoscibili ma sorprendentemente diversi gli uni dagli altri.
#6 Schietto, generoso, redento: Meunier
Più rustico e meno fine del Pinot Noir, il Meunier ha trovato spazio nel vigneto champenois grazie alla sua resistenza e alla sua capacità di adattamento alle condizioni più estreme, tanto da essere piantato nelle zone a maturazione più difficile e a rischio di gelate primaverili. Tuttavia non dobbiamo vederlo solo nel suo ruolo di “tappabuchi” del vigneto, perché negli ultimi vent’anni, complice una maggiore comprensione delle sue caratteristiche varietali, ha raggiunto livelli qualitativi sorprendenti, regalando sorsi schietti, appaganti e mai banali.
#7 La vie en “Rosé”
La produzione di vini rosé effervescenti in Champagne è attestata con certezza almeno dal 1775, anno in cui se ne rintraccia una consegna in Russia, seguita da una in Svizzera nel 1777. Da allora questa tipologia di Champagne ha attraversato fasi alterne per raggiungere negli ultimi 20 anni una crescita costante in volumi e valore, e consumi che lo collocano ormai ben oltre la moda passeggera. Attualmente circa il 10% della produzione di Champagne è rosa. Tecniche di produzione del passato e del presente, uve impiegate e stili saranno l’oggetto del nostro ultimo incontro.
Docente: dott.ssa Daniela GUIDUCCI, enologa, formatrice e giornalista.
Ogni seminario si conclude con la degustazione di uno Champagne esemplificativo delle tematiche trattate.
Questa la lista di Champagne proposti che ogni corsista può procurarsi per una degustazione non solo virtuale:
webinar #2, « Il terroir champenois: dipartimenti, insiemi, paesaggi »: Champagne Brut “Carte Blanche” – Bernard Remy
webinar #3 « Vins de Champagne e vins de terroir, non solo questione di stile »: Champagne Brut Premier – Louis Roederer
webinar #4 « Pinot Noir, genio e sregolatezza »: Champagne Brut Blanc de NoirsPremier Cru “LʼOuverture” – Fréderic Savart
webinar #5 « Chardonnay: anima bianca dai tanti volti »: Champagne Extra Brut Blanc de Blancs Grand Cru “Réserve” – M. Hostomme
webinar #6 « Schietto, generoso, redento: Meunier »: Champagne Brut Blanc deNoirs – H. Blin
webinar #7 « La vie en “Rosé” »: Champagne Brut Rosé “Cuvée Rosé” – Doyard
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